lunedì 31 gennaio 2011

La filosofia ed il gioco:

L'attività ludica viene presa in considerazione non solo dalla pedagogia e dalla psicologia ma anche dalla filosofia. Sono molti infatti i filosofi che, nelle loro opere, trattano dell'importanza del gioco nello sviluppo dei bambini.
Nel corso del tempo sono state ipotizzate diverse teorie riguardanti la natura e il significato del gioco.  Secondo H. Spenser l'attività ludica nasce dal bisogno di liberarsi da forze di natura biologico-istintuala ovvero il gioco è una strategia per innescare e poi scaricare energie represse. Inoltre questo autore intuisce che il gioco è fondamentale nel percorso evolutivo della personalità.
Per Schiller il gioco è fondamentale nella vita dell'uomo, egli infatti sostiene che: "l'uomo è pienamente tale solo quando gioca" poichè grazie al gioco si ritrova e impara a conoscere se stesso. Giocando l'individuo riesce a libarare la propria mente dai giudizi altrui e ha così la possibilità di scaricare la propria emotività ed istintualità.
Attraverso il gioco dunque il bambino inizia a conoscere la propria personalità, il proprio essere e questo è fondamentale poi per aprirsi verso gli altri, verso il mondo che lo circonda.
Un altro grande filosofo che parla del gioco è Fink.

Pre-esrcizio e post-esercizio

Interessante è ricordare due teorie che sono nate in contrasto tra loro: quella del post-esercizio di H. Carr e quella del pre-esercizio di K. Groos.
Secondo la prima l'attività ludica servirebbe ad ottimizzare una nuova dinamica comportamentale; dunque secondo questa teoria ogniqualvolta il bambino perviene ad un nuovo schema di comportamento riesce attraverso il gioco a strutturarlo e perfezionarlo.
Secondo la teoria del pre-esercizio invece il gioco sarebbe l'elemento propedeutico alla vita adulta ovvero, grazie all'attività ludica il bambio si preparerebbe a quella attività che dovrà svolgere da adulto.
Secondo Gross dunque il gioco ha un valore educativo molto forte dal momento in cui aiuta il bambino a conoscere e a prepararsi al mondo degli adulti.
Queste due teorie sono state poi armonizzate da Piget il quale riconosce nel gioco la funzione cenrale nello sviluppo cognitivo, personale e della personalità.

domenica 9 gennaio 2011

Winnicott e gli oggetti transizionali

Inizialmente il bambino è totalmente legato alla madre, nei primi anni di vita c'è una sorta di fusione tra madre e figlio. Successivamente però la madre deve fare in modo che il bambino si stacchi da lei e crei un proprio io.
Per compiere questo viaggio il bambino si serve di quelli che Winnicot definisce "oggetti transizionali"; questi sono oggetti particolari come ad esempio una coperta o un pupazzo che stanno ad indicare quella transiozione dallo stato di fusione con la madre a quello in cui la madre viene vista come qualcosa di esterno e separato da noi.
Secondo Winnicott l'uso di questi oggetti transizionali segna la prima esperienza di gioco.
Il gioco è secondo questo autore un'esperienza creativa che permette al bambino di trovare se stesso e di entrare in contatto con il proprio sè dal momento in cui è proprio l'utilizzo di questi oggetti transizionali  che portano il bambino a creare prima e ad esprimere poi la propria personalità staccandosi dalla mamma.

sabato 1 gennaio 2011

il gioco: non solo sviluppo cognitivo

Secondo alcuni autori il gioco non aiuta solo nello sviluppo cognitivo come sosteneva Piaget; Vygotskij, psicologo russo, sosteneva infatti che l'attività ludica è fondamentale anche per lo sviluppo affettivo ed umano del bambino.
Attraverso il gioco il bambino impara a relazionarsi con gli altri e quindi a creare  rapporti con chi gli sta intorno, con gli altri bambini che giocano con lui; con il gioco il bambino riesce a dare vita a  nuove amicizie e quindi svilupparsi anche sul piano affettivo e non solo cognitivo.
Questo autore critica anche le visioni del gioco come mezzo non finalistico e non produttivo dal momento in cui egli sostiene che questa attività costituisce un importante elemento di crescita e sia essenziale per la definizione della personalità in tutti i suoi aspetti.